Visita Lanzo.
Santuario di Loreto.
Il Santuario di Loreto sorge sulla strada che porta verso Sant’Ignazio e Coassolo, in regione Braide. L’edificio fu costruito nel 1618, quando i Gesuiti, presenti in Lanzo dal 1610 su richiesta del nobile Cesare Castagna, invitarono la popolazione a rivolgersi alla Madonna di Loreto.
Nel 1618 sarebbero stati festeggiati i 150 anni dall’inaugurazione del santuario marchigiano, così i Gesuiti lanzesi decisero di costruire una nuova chiesa, identica alla Santa Casa della Madonna di Loreto, al fine di attirare la protezione di Dio e della Vergine su Lanzo e sulle vallate.
I fedeli parteciparono portando ferro, legname, calce e materiali, che, insieme con offerte in denaro, consentirono l’edificazione della cappella plebana in meno di tre mesi. Anche gli Este, padroni di Lanzo con Sigismondo I e vicini di casa dei Gesuiti, parteciparono all’opera, inaugurata nel giorno dell’Assunta del 1618.
La cappella plebana di Loreto, costruita in pochi mesi, aveva una funzione non solo religiosa, ma anche didascalica. Le sue dimensioni riproducono fedelmente quella della Santa Casa custodita nel
santuario mariano dell’anconetano. Il luogo dove Maria ricevette l’annuncio dell’arcangelo Gabriele è una costruzione del perimetro di 9,50 per quattro metri, di cui sono custodite solamente tre pareti,
con la finestra da cui comparve l’angelo posta sulla parete più stretta. Le dimensioni della cappella delle Braide sono identiche: nove metri e mezzo per quattro, altezza di tre metri, con presenza di
una finestra. La cappella di Lanzo, oltre a rappresentare un luogo di culto, dava così la possibilità ai fedeli di immergersi nello stesso ambiente che avrebbero potuto trovare dopo un lungo
pellegrinaggio alla volta dell’anconetano.
La statua della Madonna, a fedele riproduzione di quella venerata in Centro Italia, dal viso nero a causa dei fumi delle candele ad olio, fu donata da Margherita di Savoia, presente all’inaugurazione.
Loreto divenne immediatamente punto di riferimento della fede dei valligiani, che di lì a poco, sempre ad opera dei Gesuiti, avrebbero visto la costruzione del Santuario di Sant’Ignazio a Tortore
(1629). Ne è testimonianza la presenza di numerosi ex- voto, tra cui spicca quello della Marchesa di Lanzo, Francesca d’Hostel, moglie di Sigismondo d’Este I, che, nel 1623, fece pubblicamente voto
alla Madonna di Loreto per ottenere la guarigione del figlio Ignazio Carlo Emanuele, in pericolo di vita.
I Gesuiti lasciarono Lanzo nel 1647 ed a Loreto rimase un custode, presso il bastione presente sulla sinistra della chiesa, soprannominato dai compaesani l’ermìt (l’eremita).
La festa di Loreto, molto sentita dai lanzesi e dai valligiani, si svolge ogni anno a settembre (la ricorrenza religiosa viene celebrata il giorno 8), con grande partecipazione alle attività proposte dall’Abbadia per quasi una settimana.